Il Kodokan Napoli, ha ospitato il terzo step formativo di questo anno, riservato all’MGA Campania FiJLKAM. L’anfitrione, Giuseppe Marmo (nel giorno del suo Onomastico e della osannata Festa del Papà), emblematica figura nella storia partenopea del Judo, ma anche italiana. Anche il cinema, con il film di CYOP&Kaf, dal titolo “Lievito”, si è interessato di lui.
Il KDK Napoli, pezzo di storia delle Arti Marziali Campane, fucina di Campioni, sede dell’ex “Serraglio”. Di storia, trasudano anche le mura, oltre che le materassine di allenamento ed i locali, liberati dal di tutto, di Napoli. Il sodalizio partenopeo, ha infatti sede, nelle stalle del Real Albergo dei Poveri o Palazzo Fuga o, come meglio conosciuto, nell’uso popolare, Reclusorio, “O’ Serraglio”. Fra i maggiori monumentali palazzi del ‘700 Europeo. Rivolto all’accoglienza della povera popolazione del Regno Borbonico, era dotato di officine e laboratori (oltre che di dormitori e di mensa, Chiesa annessa) atti allo sviluppo e l’insegnamento dei “mestieri”. Finì per divenire luogo di reclusione; anche se, fu comunque scuola di musica (1838); scuola per sordomuti; sede di Centro di Rieducazione Minorile con Tribunale competente; cinema; distaccamento dei Vigili del Fuoco; Archivio di Stato Civile.
Al KDK Napoli, un parterre degno di nota, nell’incontro fra MGA e Judo Campano. A tener banco, oltre a “Peppe”, Gennaro Lippiello, Mafalda Chiaro, Giovanni Vivona, Domenico Farina. Personaggi che sottoscrivono la Storia del Judo Campano, per risultati e presenza. La Difesa Personale, nella loro visione ed interpretazione, frutto, della lunga conoscenza della disciplina. L’unione d’intenti dei discenti, il sorriso, la trasversalità fra discipline e Tecnici presenti. Soddisfazioni di non poco conto. La politica Regionale, con Antonio Bracciante e Gennaro Esposito.
Ancora copiosa la presenza dei discenti (circa 40), pur con le problematiche Covid 19 che, purtroppo, ancora miete vittime, ma per fortuna, solo in quarantena da protocollo. Tanti i messaggi accorati di questi che, trovano una vera differenza e differenziazione, di atteggiamento, d’azione, di proposta, di obiettivi. La conoscenza li abbevera e questi, soddisfano sete, a piene mani. Il conoscere e condividere conoscenza, in maniera così trasversale, non si era mai verificato e le amicizie, si allargano, si consolidano. La base cresce ed ha intelligenza matura e maturata, per comprendere cosa sta accadendo, pur non intravedendo ancora, meta finale.
L’MGA Campania FiJLKAM, è anche storia di uomini e donne, di luoghi, è e deve essere, impregnata nella sua essenza, da ciò, che in parte, l’ha impersonifica, l’ha interpretata, ne ha fatto, naturale discendenza. Come non ricordare quindi, un altro grande, blasonato nome, Attilio Infranzi che, pioniere delle Arti Marziali campane e nazionali, ha intrapreso anch’esso, la “via” della Difesa, seppur, sotto sua veste e personale visione.
L’MGA in Campania, ha Storia ed essenza diversa, perché diverso, è il modo di viverla ed interpretarla, pur nel rispetto dei protocolli dettati. Il bagaglio di conoscenza di ognuno, deve implementarsi, come deve aprirsi, mente e visione futura. In tutto questo, è necessario aumentare la pratica, la manualità che consente, un maggiore controllo, nelle situazioni di “disagio”, permettendo di gestirle; come, una maggiore consapevolezza di se stessi, abbinata alla crescita della propria autostima; come, una riqualificazione della Difesa Personale, oggi, all’esterno della Federazione, resa eccessivamente mercificata, a rischio della propria incolumità; o, un sempre maggiore rispetto di se stessi e dell’altrui persona, nei parametri della difesa e non dell’offesa, in cui, facilmente, si potrebbe cadere.
L’MGA Campania, si propone diversamente, non perché si è diversi, ma perché diversa, è la natura dell’essere, essenza di se stessi. Questo gruppo, capitanati dal Fiduciario, Luigi Di Maio, con Domenico Farina, Luigi Garofalo, Riccardo Marzi (tra l’altro, con incarico di ricerca sperimentale nazionale), non ricerca personalismi ma, pura sete, allargata, di conoscenza, da condividere con i colleghi, Tecnici anch’essi e deputati, a diffondere “Verbo” (LdM).