From Time to Time (1): R.E.M. – “New Adventures in Hi-Fi” (Warner, 1996)

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"From Time to Time" è la sezione di Electricity che si occuperà degli album e degli artisti del passato. Un passato più "presente" che mai, anche grazie all'instancabile mercato delle ristampe discografiche, e del quale è sempre doveroso mantenere la memoria.

80 milioni di dollarazzi e via verso nuove avventure. Ovviamente in alta fedeltà, ma giusto per scherzare. almeno finchè la musica non parte. A quel punto, la sorpresa di un’ora di musica genuina, diretta e senza troppi fronzoli (anche dal punto di vista della registrazione). Un diario di viaggio scritto, composto e registrato fra una tappa e l’altra del tour di “Monster”, un successo minato anche dai problemi di salute dei tre quarti della band (in particolare quelli di Bill Berry, ricoverato e operato d’urgenza con successo a seguito di un aneurisma occorsogli durante un live a Losanna).

“New Adventures In Hi-Fi” rimarrà anche l’ultimo lavoro della formazione originaria, proprio a seguito dell’abbandono di Berry nel 1997.

Copertina di “New Adventures in Hi – Fi” dei R.E.M

E quindi, mentre altri magari pensano a far loro i conti in tasca, i R.E.M. mettono a segno, al loro decimo passaggio, uno dei loro lavori più apprezzati dai fan e anche da loro stessi. Sebbene, ancora oggi, un pelino sottovalutato. E come si fa non so!

Anche solo con 5 brani si respirerebbe aria di indispensabilità per ogni collezione di dischi: l’iniziale “How The West Was Won And Where It Got Us” e la sua narrazione cupa e disincantata di un Sogno Americano che fa acqua da tutte le parti; il folk rock da manuale di “New Test Leper” ed il lebbroso (un malato di Aids) ospite/cavia di un programma spazzatura in televisione, con tutta l’amarezza a trapelare dal cantato; ”E-Bow The Letter” e Michael Stipe che, in voce e in poesia, corona più che dignitosamente il suo sogno da ragazzo di duettare con Patti Smith; la sirena ossessiva di “Leave” e quella voglia di scappare dove non si sa che permea tutti i 7 minuti (record di durata di un brano dei R.E.M.);

poi, laggiù a fine corsa, il profumo di “Automatic For The People” nelle note di “Electrolite”, dolce amara elegia per un secolo morente con qualche anno di anticipo, ma anche piccolo grande invito a vivere la vita senza remore: una deliziosa uscita di scena con Los Angeles sullo sfondo, ideale tappa finale di un viaggio in cui si rievocano inoltre ricordi glam (“The Wake-Up Bomb”, ma anche “Departure”), si snocciolano messaggi di San Valentino in un testo ( perché sì un po’ di sdolcinatezza a volte non guasta e insomma ci siamo capiti).

Foto dei R.E.M (1996)

Se ancora oggi, a 10 anni di distanza dal rompete le righe, la loro mancanza si fa sentire forte, è anche per dischi come questo.

Giusto celebrarlo anche con una deluxe edition, in arrivo il prossimo 29 ottobre sia vinile che in cd: rarità, lati b, un dvd con un film inedito di 64 minuti che nel 1996 fu proiettato per l’uscita sui muri di 5 differenti città, un libro di 52 pagine e via così, memorabiliando.

Ad ogni modo, che siate collezionisti o meno, non perdete l’occasione, anche conoscendolo, di metterlo nuovamente su e farlo rigirare. Gli anniversari, in certi casi, van sempre onorati al meglio.