La contesa, se mai potesse, si fa ancor più tesa.

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Ufficializzati i candidati, alla tornata elettorale, che coinvolge il Comitato Regionale Campania FiJLKAM, del 22.05.2021.

Alla Presidenza del Comitato regionale: Aldo Nasti ed Antonio Bracciante.  Al governo dei settori, con elezione alla Vice Presidenza: Bruno D’Isanto, per il settore Judo; Arturo Varriale e Gennaro Esposito, per il settore Lotta; Nicola Mirabella, per il settore Karate.

Allo stato, solo le new entry, del salernitano Bracciante e del partenopeo Esposito, sono da registrare, nel sequenziale e perpetrato, continuum temporale, che coinvolge tale entità locale, anche se restano, registrati malumori, più volte evidenziati dalla base che, ancora una volta, non è appieno coinvolta e soprattutto, non sentita e supportata, dalla dirigenza uscente.

Così, come al nazionale, già raccontato in precedenza, la copia è riproposta nell’ambito della Regione, con tutti gli sgambetti, paletti, storpiature, che lo Statuto vigente, ancor prevede, in barba, a quanto in essa sentenziato ed in sola voce, dell’art. 35 (norma transitoria), in esso, in extremis, recitato. Altro che risanamento dello Sport. Vi è sempre, l’ancora di salvezza, per “riparare” alla Legge..

E, ove non bastasse, l’esercizio del potere coercitivo. L’ultima, in ordine di tempo, ad esempio, il diniego, alla partecipazione formativa di Responsabile Covid Federale (figura attualmente in auge e necessaria, onde poter ripartire, in sicurezza, con le attività federali), negata, per palesato sostegno alla candidatura, in opposizione, alla Dirigenza uscente. Come le ciliegie, parafrasando: una vergogna, tira l’altra.. Anche in questo caso, non vi è solo, da vergognarsi.

Età venerabili, si riaffacciano allo scranno ed al trono detenuto, mandati che si ripetono e ripropongono e, tutto tace. Correnti interne e sottobanco, muovono, da capo all’altro, barca che rema e cerca di approdare, hai voglia, a soffiar di vento e cercar bonaccia.

La peggior cosa, che inoltre si produce, è che gli amici, o i ritenuti tali, si volgono di spalle, senza ascoltar la voce, che diede calore al cuore e, solo il tirar giacchetta, ancor s’ode, al melliferar veleno che, nel padiglione auricolare, ancora fanno eco e rendono piacevole, somministrar cicuta.

E tutto questo, venendo anche meno, a patto fra gentiluomini ed alla parola data, all’ultima tornata, del quadriennio Olimpico passato; “promessa” e/o, solo “fessa”, in pubblica assemblea. Per non parlar dei progetti a divenire, che tutti credevano, fossero messi in campo. Uomini o maschi o, come diceva il famoso Totò, “quaquaraqua”?

Insomma e badate bene, ancora oggi, dopo catastrofica pandemia, ancora in atto, si cerca ancora, di tener fede, all’interesse proprio a scapito magari, del giusto cambiamento che, seppur malefico poi sia, resta sempre, coraggioso tentativo, di cambiar sistema e regalare poi, almeno,  democrazia.