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lunedì, Dicembre 9, 2024

La tradizione tessile pratese incontra il Puntino ad ago di Latronico

CULTURA E SPETTACOLOLa tradizione tessile pratese incontra il Puntino ad ago di Latronico

A Prato, fino al 28 marzo, l'esposizione dei merletti di Latronico

Un nutrito gruppo di estimatori delle tradizioni tessili antiche ha partecipato con interesse, nella  Sala Consiliare del Comune di Prato, al Convegno sul “Puntino ad ago di Latronico”, incontro scaturito anche dallo storico gemellaggio tra la comunità Pratese e quella di Latronico. Il convegno,dal titolo “Il Futuro del Passato”, è stato aperto dal sindaco di Prato, Matteo Biffoni, che ha salutato i relatori presenti giunti a Prato dalla Basilicata e i numerosi cittadini intervenuti. Fra questi molti erano lucani che da decenni vivono a Prato, arrivati in città nel momento in cui l’industria tessile, nel suo massimo sviluppo e splendore, dava lavoro ai tantissimi immigrati che giungevano dal sud. Relatori del convegno Il Sindaco di Latronico Fausto De Maria, il Direttore Generale APT Basilicata Antonio Nicoletti, il Presidente del Consiglio Regionale Toscana Antonio Mazzeo, Felicetta Gesualdi, Presidente dell’Associazione Culturale “Il Tassello”, che da anni effettua ricerche sulle origini del Puntino ad ago di Latronico,  Giulia Bianco, Consigliere delegato Cultura ed Eventi del Comune di Latronico, Anna Marra, Collezionista abiti storici, e Benedetta Squittieri, Assessore al bilancio, sviluppo economico, innovazione e agenda digitale del Comune di Prato.

Il Puntino ad ago è un merletto realizzato da esperte ricamatrici di Latronico, con un ferretto d’acciaio, un ago e un filo di cotone. Un’antica legenda narra che un giovane marinaio donò alla sua sposa un’alga rara chiamata trina delle sirene. La giovane volle fissare nella propria memoria quel dono e, con ago e filo la riprodusse creando un merletto. Le radici del puntino ad ago risalgono alla Magna Grecia e risulta essere simile a merletti di origine medio-orientale. Il ricamo risulta essere, probabilmente, la prima forma di lavoro femminile. Maggiori sono le notizie che arrivano dai primi anni del Novecento, quando il puntino veniva creato su richiesta per abiti e corredi nuziali. Le applicazioni del merletto sono varie, dagli abiti da sposa all’oggettistica, passando per biancheria, arredi sacri, accessori e arredamento.  Ancora oggi a Latronico sono presenti circa cinquanta esperte merlettaie che mandano avanti la tradizione. Oltre ad essere un merletto unico in tutta Italia, il puntino ad ago è esempio di arte. La collezionista di abiti storici Anna Marra, racconta che alcuni degli abiti presenti alla mostra trasmettono dei veri e propri messaggi. “Nella mostra sono presenti due abiti che mostrano i disegni di una libellula ed un pavone. La prima simboleggia la libertà e la leggerezza” ci spiega. “Inoltre abbiamo ricamato la frase ‘libertà va cercando’ citazione al primo canto del purgatorio Dantesco che descrive la libertà come salvezza dell’anima. Il pavone è sinonimo di regalità ed un inno alla bellezza”.

L’arte delle merlettaie di Latronico affonda le radici in un paese del sud della Basilicata popolato da artigiani ed artisti che tramandavano i loro saperi di generazione in generazione. L’associazione Il Tassello, presente sul territorio dal 1998 e di cui la Dott.ssa Gesualdi è Presidente, si adopera per salvaguardare e tramandare la tradizione del puntino ad ago, affinché quest’arte non vada persa. Alla salvaguardia del puntino ad ago guarda anche il Comune di Latronico, La Consigliera Delegata Giulia Bianco ci racconta che “il Comune ha registrato il marchio del puntino ad ago e lo ha inserito tra i prodotti di denominazione comunale. Stiamo, inoltre, pensando a dei progetti basati sul turismo esperienziale attraverso cui i visitatori che arrivano a Latronico, possano apprendere la tecnica ed esportarla nel mondo”. Grazie agli sforzi congiunti del Comune di Latronico e dell’Associazione Il Tassello, il puntino ad ago è stato candidato come patrimonio immateriale dell’UNESCO.

A ricordare le sue origini lucane anche il Presidente del Consiglio Regionale Toscana Antonio Mazzeo che ha raccontato i ricordi della madre e della nonna paterna mentre lavoravano anche loro il merletto. “per me oggi è un salto alle mie origini, sono arrivato in Toscana nel ’96 per studio, qui ho perseguito i miei sogni ma, con orgoglio, ripeto sempre le mie origini. La Toscana è una terra accogliente che sa tenere insieme tradizioni e innovazioni. In tutta la regione ci sono comunità di lucani e ogni volta che c’è un incontro, per me, è come tornare a casa”.

Gli eventi legati a quest’arte storica Latronichese non si fermano al convegno. Sarà infatti possibile visitare la mostra con i merletti di Latronico nella Saletta Valentini, messa a disposizione dal Comune di Prato, fino al 28 marzo. Attraverso questi eventi la storia tessile di Prato e quella del puntino ad ago di Latronico si incontrano, avvicinando due comunità fisicamente distanti ma con lo scopo comune di far conoscere le bellezze Italiane in tutto il mondo.

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Martina Marotta
Martina Marottahttp://martinamarotta.it
Nata a Prato, città dove vive, ma spesso torna a Trecchina, paese di origine del padre. Laureata, in aprile 2020, presso l'Università di Firenze, in Progettazione e Gestione di Eventi e Imprese dell'Arte e dello Spettacolo con una tesi sulla Etnomusicologia Lucana e laureanda in comunicazione pubblica, digitale e d'impresa, nel curriculum media digitali presso l'Università di Perugia. Dall'età di 7 anni inizia a scrivere versi e poesie. Ad oggi oltre 350 sono i premi letterari vinti, fra questi 150 sono primi premi ricevuti, oltre che in Italia anche in Svizzera, Grecia e Australia. Nel 2010 pubblica il suo primo libro “L'arcobaleno della III A” edito dalla Attucci Editrice di Carmignano. Con decreto del Presidente della Repubblica del 23 settembre 2011 Martina è stata nominata, per meriti letterari ed artistici, “Alfiere della Repubblica” dal Presidente Giorgio Napolitano. Nello stesso anno il Comune di Prato le ha conferito il “Gigliato d’Argento” per meriti letterari. Ad ottobre 2013, pubblica il suo secondo libro "Io spero che … " fra la gente oltre l’Arcobaleno, edito dalla Attucci Editrice. In occasione della presentazione del libro sono state consegnate a Martina la Medaglia del Presidente della Camera e la Medaglia del Presidente del Senato come riconoscimento per l’impegno sociale e civile della giovane autrice. A giugno 2014 la International University P.S.I. di Lugano le conferisce la Laurea Honoris Causa in “Impegno sociale e Solidarietà”. Dal 2022 è Vice-Presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Alfieri della Repubblica Italiana. Da alcuni anni collabora con testate giornalistiche.

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