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Daniele Grespan, il realismo magico latinoamericano nel romanzo italiano

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(Adnkronos) – Lo scrittore e imprenditore italo-venezuelano racconta il suo ultimo romanzo tra il sogno e la denuncia sociale 

Milano, 13 Aprile 2022. La carriera di Daniele Grespan inizia nel 2004 con la pubblicazione di Suerte. La vera fortuna è trovare se stessi, edito per Sperling e Kupfer. Nel 2007 segue Indagine su un amore, per la stessa casa editrice. 

L’ultimo lavoro, edito da Cairo è Una rivolta silenziosa, del 2020, preceduto da Quel che resta è un eco, pubblicato da Agra nel 2009.  

La prolifica carriera in ambito letterario si intreccia con un altrettanto variegata traiettoria imprenditoriale. 

La rivolta silenziosa di Daniele Grespan
 

Il realismo magico permea le pagine dell’ultimo romanzo dello scrittore italo-venezuelano Daniele Grespan.
 

In un villaggio arroccato sui pendii delle Ande, la vita della comunità viene turbata da alcuni fatti privi di un’evidente spiegazione.  

La popolazione di Una rivolta silenziosa si divide in due clan familiari, i Riojas e i Montoya, che da sempre condividono quella terra spinti da una forzosa concordia. La delicata armonia a cui si è giunti viene interrotta da una serie di apparizioni che iniziano a popolare i sogni di uno dei due capifamiglia. Nel giro di poco tempo anche l’altro patriarca viene “contagiato” dalle visioni e, dopo di lui, uno ad uno sono toccati dalla stessa sorte tutti gli abitanti del piccolo paese. 

Si capirà presto che i sogni in realtà sono grida di aiuto dei morti che popolano il vicino cimitero. La scoperta sarà rendersi conto che lì i defunti conducono un’esistenza molto simile a quella di chi è ancora in vita, con le stesse abitudini e anch’essi sotto la guida di un capofamiglia. 

L’armonia e il silenzio finora predominanti, vengono interrotti da queste anime in pena che hanno bisogno di chiedere aiuto ai loro discendenti. La causa? Gli stranieri, che accolti in quel piccolo ecosistema lo hanno immediatamente destabilizzato.
 

La risoluzione del conflitto avverrà per mano di un personaggio inaspettato, che si rende capace di stabilire un contatto più caro e sicuro tra il mondo dei vivi e quello dei defunti. 

Stranieri e defunti:
i personaggi eclettici del romanzo di Grespan
 

In bilico tra il mondo onirico e ultraterreno e quello reale, il romanzo di Daniele Grespan tocca due temi molto cari alla letteratura latinoamericana figlia del realismo magico: il rapporto con i defunti e con lo straniero conquistador e usurpatore. 

“La visione della relazione tra vivi e morti, per varie culture dell’America latina, implica una dimensione diversa da quelle che abitualmente consideriamo nell’Occidente cattolico. Mi riferisco alla possibilità di coesistenza tra i due mondi, di condivisione” – spiega Grespan. 

Così le anime dei morti, nel suo romanzo, si spostano dal piano reale, in cui hanno finito la loro esistenza, a quello onirico, nel quale tutto è possibile. Infine, si manifestano anche in una realtà che potremmo definire terza, in cui il confine tra le due precedenti si annulla. 

D’altra parte, ad innescare lo sviluppo della storia è l’elemento esterno, lo straniero, il forestiero, colui che viene da fuori e pretende di imporre il proprio stile di vita e le proprie abitudini.  

“Il problema di fondo è che non abbiamo mai smesso di colonizzare quelle terre. L’imposizione della cultura europea è passata ad essere esportazione dello stile di vita capitalistico. Il meccanismo è ancora esistente e ben visibile e si ripropone ogni volta che una multinazionale compra terreni a pochi spiccioli sfruttando la manodopera locale e inquinando l’ecosistema, per esempio” – commenta l’autore Daniele Grespan. 

Un romanzo da leggere su più livelli, quindi, con delle metafore interne che fanno ben riflettere sull’attualità e su un universo interiore molto sfaccettato. 

Responsabilità editoriale: TiLinko.it – Img Solutions srl 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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